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Ultimamente pare che io abbia la faccia di una che sa fare benissimo un sacco di cose. Forse perchè son cessa, e allora uno dice “Vabè, figa non è, sarà almeno brava!”. Può essere. Fatto sta che essere ritenuti bravi in qualcosa crea delle notevoli ansie da prestazione, soprattutto quando tu sei pienamente conscio del fatto che quella cosa NON la sai fare. Vi ho confusi col delirio come al solito?

Ciò che intendevo dire è che è molto interessante osservare come le persone si facciano un’idea di te sulla base di non si sa bene cosa. Non mi sto lamentando, eh. Per intenderci, non mi ridurrò mai come quei decerebrati che come status su Facebook ritengono opportuno scrivere “Certa gente dovrebbe guardare se’ stessa prima di giudicare gli altri! Il giudizio degli altri per me non conta nulla, criticatemi pure, io rido!”. Ecco, no, grazie che me l’hai detto perchè mi veniva il dubbio che stessi rosicando. Quando a me delle cose non frega un cazzo io non ci penso proprio, figurati se ci scrivo uno status di Facebook, sai com’è.

Cosa stavo dicendo? Ah, sì. Le idee che gli altri si fanno di me. Ecco, dicevo, non mi sto lamentando perchè in realtà la gente su di me si fa dei bellissimi film. Le cose più assurde che la gente ha detto di me ultimamente sono:

“Hai veramente un ottimo gusto nel vestire!” Vorrei far presente a chi non mi conosce che io mi vesto solo ed esclusivamente con capi a tinta unita, preferibilmente il nero o se proprio sono allegra il grigio, e ho acquistato tutto ciò che c’è nel mio armadio (o meglio, sulla poltrona che utilizzo con tale funzione) su una bancarella del mercato o presso un cinese che non emette nemmeno mezzo scontrino però mi regala il “tacapanna”, ossia la gruccia.

“Avrai perso almeno dieci chili dall’ultima volta che ti ho vista!” Anch’io lo credevo. E invece no gioia, ne ho persi solo 4. SOLO 4. E per farlo mi sono nutrita di gallette di mais e bolle di azoto, nulla di più. E ho corso come una dannata, cosa che è difficile per tutti, figuriamoci se hai un culo pesantissimo da portarti dietro e lo sport più faticoso mai fatto in vita tua è stato il sollevamento del barattolo di Nutella.

“Sei una persona che ispira molta fiducia. Ti do la responsabilità di questo, questo e quello.” Ma anche no. Intanto ho sempre settemila cose da fare e quando non ho da fare godo del mio tempo libero, non sono come quelle persone che hanno la necessità di riempire ogni buco! (largo ai doppi sensi!). E poi sono distratta, tutte le persone che conosco hanno almeno un oggetto di mia proprietà in casa loro perchè dimentico sempre tutto. Sul dizionario alla voce “procrastinazione” c’è una mia descrizione (la foto no, perchè dissi che l’avrei mandata domani). In ultimo, io sono nata scazzata, non voglio essere responsabile di niente e nessuno, se potessi guadagnare stando seduta a grattarmi la passera lo farei (perdonate la scurrilità).

“Sarai piena di uomini che ti girano intorno!” Questa è l’apoteosi delle minchiate improbabili che la gente è disposta a pronunziare pur di sentirsi raccontare dettagli piccanti sulla tua vita intima. Tesoro, non c’è niente da sapere. Ho una vita sessuale intensa come quella di Rosy Bindi, credimi che se ci fosse trippa per gatti non sarei nemmeno qui a parlare con te.

“Tu sei bravissima a scrivere, vieni a fare un corso di blog!” Ecco, è un po’ come a chiedere ad Enzo Miccio di tenere una lectio magistralis di machismo e virilità. Ho reso l’idea?

In pratica, mettendo insieme tutte queste belle idee del cazzo, io sarei una ragazza stilosa, in buona forma fisica, affidabile, con una vita sessuale soddisfacente e, last but not least, una blogger di successo. Certo. L’importante è crederci.

Nessuno mi può giudicare

Il meglio deve ancora venire

Avete presente quando riflettete tantissimo prima di comprare una cosa, poi vi decidete e la comprate, e subito dopo ne trovate una che vi piace molto di più e non potete più comprarla perchè avete finito i soldi?

O quando cercate l’ispirazione per un regalo per qualcuno…ci pensate un sacco e poi vi accontentate di un’idea così così. E il giorno dopo aver consegnato il vostro mediocre presente, avete un’illuminazione: “cavolo, potevo fargli questo!”.
Al liceo avevo lo stesso problema con i temi. Leggevo il titolo e iniziavo a prendermi male. Tre ore di tempo. Due per pensare a che cazzo scrivere. L’ultima per buttare giù tutte le idee raccolte. Una fatica immane. Poi suonava la campanella, uscivo in corridoio e mi venivano colpi di genio in rapida sequenza. Avrei potuto abbozzare un romanzo di formazione entro il successivo suono della campanella. 
E poi quando litigate con qualcuno. Poniamo che ci sia una questione spinosa in sospeso. Vi preparate un bel discorsetto nella vostra mente. “Se mi dice così, gli rispondo cosà, se invece….uh, se solo si azzarda a dire questo, beh, lo siedo con quest’altro…” e via discorrendo. Arriva il momento, e ovviamente nulla va come ve lo eravate immaginato. Probabilmente avrete pianto, sarete scappati o rimasti ammutoliti di fronte a un insulto o a qualcosa che non vi aspettavate che l’altra persona sapesse. E poi sarete arrivati a casa, e, proprio come succede a me, vi saranno venute in mente una serie di frasi con cui avreste potuto zittire e far vergognare il vostro interlocutore in tempo zero. 
Ora, se fossi pessimista penserei “Che sfiga, che cogliona che sono, perchè non mi è venuto in mente prima?”. Ma sono ottimista (di secondo nome faccio Gianni) e quindi io dico “è ovvio che il meglio debba ancora venire”. Sì, perchè tutto quello non ho “usato” in passato, lo userò in futuro. No?
La prossima volta, prima di comprare qualcosa, girerò tutti i negozi. 
La prossima volta, quando trovo qualcosa di adatto a quella persona, lo compro. Non mi interessa se siamo a gennaio e compie gli anni a settembre. 
Il prossimo tema sarà bellissimo. Sì, forse non sarà attinente all’argomento indicato nella consegna, ma io quelle cose geniali che ho pensato devo scriverle! 
E la prossima volta, stupido idiota, non ti farò nemmeno parlare.